osteoporosi rimedi naturali

Fino a non molto tempo fa si pensava che per prevenire l’osteoporosi e quindi il rischio di fratture ossee, bastasse apportare, tramite la dieta, un certo quantitativo di calcio giornaliero, magari consumando molto latte e molti formaggi.

Tuttavia le cose non stanno proprio così.

Recentemente uno studio svedese di tipo osservazionale – apparso sul British Medical Journal – dove sono state analizzate per 20 anni le abitudini alimentari di oltre 100.000 abitanti, ha smentito categoricamente il ruolo preventivo dei latticini per la prevenzione delle fratture ossee.

Considerando che in natura nessun animale beve latte o mangia formaggi dopo lo svezzamento, non era così difficile capire questo concetto. Infatti oggi ci sono moltissimi medici e nutrizionisti che sconsigliano il consumo di latte e derivati.

Non solo perché non farebbero bene alle ossa, ma anche perché potrebbero essere causa di moltissimi altri problemi di salute.

Detto questo, quello che sappiamo per certo è che l’osteoporosi è una patologia multifattoriale, ovvero le cause che portano al deterioramento del tessuto osseo potrebbero essere più di una, ma sempre correlate al nostro stile di vita e alla nostra alimentazione.

Nel corso di questo articolo andremo quindi ad elencare tutti i possibili fattori di rischio dell’osteoporosi, ponendo poi l’accento su ciò che potrai fare tu, in prima persona, per trattarla e prevenirla, tramite lo stile di vita, l’alimentazione e l’aiuto di alcune erbe specifiche.

Che cos’è l’osteoporosi?

osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da una diminuzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo.

La conseguenze di questa riduzione è tale da indurre una maggiore fragilità delle ossa, con un esponenziale rischio di fratture.

Nonostante la perdita di consistenza ossea riguardi un po’ tutto lo scheletro, i problemi maggiori si riscontrano nella frattura del femore, dell’anca, del polso e nelle vertebre.

E’ un problema silente, che il più delle volte non da alcun sintomo, ma si palesa solo a seguito di una frattura causata da una caduta.

Con la conseguente diagnosi della MOC / DEXA (densitometria) ci verrà indicata la densità in sali minerali dell’osso e quindi il grado di osteopenia, o di osteoporosi.

Purtroppo l’osteoporosi è un problema che interessa tantissime persone, prevalentemente di sesso femminile. Si stima che in Italia siano affetti da osteoporosi 1 donna su 3 oltre i 50 anni (circa 5.000.000 di persone) e 1 uomo su 8 oltre i 60 anni (circa 1.000.000 di persone).

In poche parole siamo in presenza di un epidemia di osteoporosi!

Considerando che una frattura dell’anca o del femore, il più delle volte finisce col compromettere a vita l’autonomia di una persona, con grande disagi sociali ed enormi costi per tutta la famiglia, penso sia importante fare informazione e spiegare bene alle persone quali possono essere le cause e come fare prevenzione primaria, attraverso stile di vita ed alimentazione corretta.

E’ possibile guarire dall’osteoporosi?

La posizione della Medicina Ufficiale è perentoria: non è possibile guarire dall’osteoporosi, ma solo rallentare il processo di deterioramento osseo, attraverso un miglioramento dello stile di vita e l’assunzione di alcuni farmaci (non privi di effetti collaterali).

La mia opinione, è che le cose non stanno proprio così.

Personalmente ho visto e conosciuto tante persone, che sono riuscite in ciò che secondo i medici è letteralmente è impossibile: invertire il processo di deterioramento della massea ossa, con analisi alla mano.

Questo grazie a un lavoro minuzioso che passa attraverso a un miglioramento dello stile di vita, a un cambio radicale della propria alimentazione, nonché con l’ausilio di alcune piante ed integratori che andremo a vedere.

Detto questo, quello che dovremmo fare tutti è la prevenzione. Tra poco vedremo anche come.

Principali cause dell’Osteoporosi

Prima di addentrarci nelle cause vere e proprie dell’osteoporosi, iniziamo col dire che la massa ossea non è un qualcosa di immutabile e stabile nel tempo.

Durante le fasi di tutta la nostra vita, l’osso va incontro ad un processo fisiologico di rimodellamento: durante questo processo il tessuto scheletrico vecchio e danneggiato viene rimosso ad opera di cellule chiamate osteoclasti ed osso nuovo viene riformato ad opera degli osteoblasti.

Dopo una certa età e con il passare degli anni l’attività degli osteoclasti tende ad essere maggiore rispetto a quella degli osteoblasti ed infatti con l’invecchiamento è fisiologico che si vada incontro a una certa perdita di massa ossea.

Questo, come vedremo, dipende in buona misura dalla ridotta attività ormonale, sia nell’uomo e ancor di più nella donna con l’arrivo della menopausa.

Quando questa perdita diventa eccessiva, ecco che parliamo di una vera e propria malattia. Quando la riduzione è ancora bassa si parla di osteopenia, in situazioni più gravi, si inizia a parlare di vera e propria osteoporosi.

Perché questo succede?

Veniamo ora alle cause di questo processo di deterioramento dell’osso e a ciò che possiamo fare noi, quanto meno per prevenire il più possibile il deterioramento.

1. Menopausa ed andorpausa

Come accennavo poco fa, l’avanzare dell’età è la principale causa dell’osteoporosi. In particolare per via del significativo calo della produzione di ormoni (estrogeni per le donne e testosterone per gli uomoni).

Questi ormoni svolgono un ruolo centrale nella formazione e nel mantenimento del tessuto osseo:

  • promuovono il riassorbimento del calcio a livello renale;
  • favoriscono la conversione della vitamina D e il conseguente assorbimento intestinale del calcio stesso;
  • incrementano la sintesi di calcitonina;

Una loro carenza, invece, stimola una maggiore attività degli osteoclasti (cellule deputate al disassemblaggio del tessuto osseo) e un aumentato riassorbimento.

Come rimediare?

E’ possibile colmare, almeno in parte, questa carenza di estrogeni, con l’aiuto di una pianta aromatica che senz’altro conosci già.

Sto parlando della Salvia (Salvia officinalis).

La Salvia è infatti estremamente ricca di isoflavoni, dei composti vegetali che si comportano in maniera simile agli estrogeni e per tale motivo vengono definiti “fitoestrogeni“.

L’uso della Salvia come tisana e come spezia, è molto utile, in particolare per le donne, durante e dopo il periodo della menopausa.

Non solo per prevenire l’osteoporosi, ma anche per ridurre sintomi tipici di questo periodo femminile, come vampate di calore, sudorazione notturna e secchezza vaginale.

Altri cibi notoriamente ricchi di fitoestrogani, come isoflavoni e lignani sono: la soia, i legumi, il trifoglio rosso, i chiodi di garofano, i semi di lino, di girasole e di sesamo.

2. Inattività

sport salute ossa

L’inattività fisica, sia da giovani, che in tarda età, è una delle cause principali dell’osteoporosi.

Ci sono diversi studi che hanno dimostrato che gli anziani sedentari hanno più probabilità di andare incontro ad una frattura di femore rispetto a quelli più attivi.

E’ infatti l’attività fisica (corsa, camminata veloce, sollevamento di piccoli pesi, ecc.) combinata alla gravità, che determinano una sollecitazione degli osteoblasti, ovvero quelle cellule di cui ti ho parlato prima, deputate a fissare calcio per la formazione di nuovo tessuto osseo.

Quindi la cosa più importante da fare per scongiurare il rischio di osteopenia ed osteoporosi è quella di fare attività fisica, magari poca, senza eccedere, ma praticandola tutti i giorni.

3. Carenza di vitamina D

vitamina D

La vitamina D è un pro-ormone che interviene sul metabolismo del calcio a livello ematico e osseo. Essa favorisce il riassorbimento di calcio a livello renale, l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio ed i processi di mineralizzazione dell’osso.

Livelli insufficienti di vitamina D è tra le prime cause di osteoporosi e purtroppo l’80% della popolazione italiana ne è carente.

Perché siamo quasi tutti carenti di vitamina D?

Perché passiamo la maggior parte del nostro tempo in luoghi chiusi.

Infatti la luce solare è la fonte principale di vitamina D. Quando la nostra pelle è esposta ai raggi ultravioletti (UVB) emessi dal sole produciamo vitamina D. Nel periodo estivo, bastano 30 minuti di esposizione al sole per ricavare circa 10.000 UI di vitamina D.

Indicativamente, il 90 % del fabbisogno di vitamina D è garantito dall’irradiazione solare. Il restante 10% possiamo ricavarlo da alcuni alimenti, come il tuorlo d’uovo, il salmone, il pesce azzurro ed alcuni funghi. Nella carne lo troviamo solo e unicamente nel fegato.

Alcune cose importanti che devi sapere sulla vitamina D:

  • Si può accumulare: la vitamina D è una vitamina liposolubile e si può accumulare nell’organismo. Quindi considerando che in inverno ne produciamo pochissima, dovremmo aprofittare del periodo estivo per farne scorta.
  • Le creme protettive solari impediscono la sintesi della vitamina D. Per cui almeno per 30 minuti al giorno dovresti sforzarci di prendere il sole senza protezione solare, magari durante le ore centrali della mattinana, quando è più difficile scottarsi.
  • Le statine, ovvero il farmaco anti-colesterolo più diffuso al mondo, è un forte inibitore della sintesi di vitamina D.
  • Il colore della pelle: più questa è scura, con un alto grado di melanina, meno riceve i raggi UVB che producono la vitamina D. Per formare la stessa quantità di questa sostanza, perciò, le persone di colore necessitano di un maggior tempo espositivo alla luce solare rispetto a quelle dalla pelle chiara. Infatti la melanina è un pigmento che assorbe i raggi UV, inibendo la produzione di vitamina D;
  • L’età: con l’avanzare degli anni diminuisce la quantità di vitamina D attivata. Un settantenne possiede un quarto della capacità di sintetizzare e attivare questa sostanza rispetto a un ventenne;
  • Il peso corporeo: le persone in sovrappeso, soprattutto quelle con una maggiore massa grassa, hanno difficoltà a utilizzare la vitamina D in quanto le cellule adipose la “sequestrano”, rendendola meno disponibile all’utilizzazione delle altre cellule del corpo e dei tessuti. Per cui per la salute dello scheletro è importante anche normalizzare il peso corporeo.

Sono considerati “nella norma” valori di vitamina D di almeno 30 ng/ml. In realtà molti medici e specialisti del settore, sono concordi nel considerare la soglia ottimale tra 60 e 100 ng/ml. E’ possibile valutare i livelli di vitamina D tramite uno specifico esame del sangue e in caso di carenza, varrebbe la pena valutare una possibile integrazione.

4. L’abuso di farmaci

Tutti i farmaci hanno delle controindicazioni e alcuni in particolare possono intaccare ed erodere la massa ossea.

Alcuni farmaci che possono provocare osteoporosi sono:

  • i cortisonici,
  • il progesterone,
  • le statine,
  • gli inibitori di pompa protonica,
  • alcuni farmaci chemioterapici,
  • gli antiipertensivi,
  • i farmaci anticonvulsivanti.

E tanti altri ancora.

A questa lista andrebbero considerati anche gli antibiotici il cui uso prolungato, può andare ad alterare il microbiota, con conseguente problema di disbiosi e malassorbimento intestinale (cioè difficoltà da parte dell’intestino nell’assorbire sali minerali e vitamine).

Varrebbe quindi la pena capire quali sono quei casi dove è possibile trattare il problema con un approccio più naturale, magari tramite l’alimentazione e l’utilizzo di rimedi fitoterapici.

5. Fumo di sigaretta

osteopenia sigarette

La ricerca, opera degli studiosi del Cincinnati Childrens Hospital Medical Center, ha indagato un parametro molto importante per stabilire la salute dello scheletro: la densità minerale ossea (la nota MOC). Più il valore è basso e più l’osso è fragile.

Dai dati, ottenuti analizzando oltre 250 giovani, è emerso che le ragazze che fumano mostrano importanti alterazioni di questo valore rispetto a chi non fuma. In particolare la ricerca ha evidenziato una minore densità ossea delle anche e della spina dorsale lombare, zone del corpo spesso soggette a fratture soprattutto quando si è più in là con l’età.

Tradotto: le adolescenti che fumano hanno un maggiore rischio di incorrere nell’osteoporosi rispetto alle coetanee che non lo fanno. Ecco dunque un motivo in più per smettere.

6. Alimentazione e carenza di nutrienti

L’osteoporosi può essere associato anche ad una cattiva alimentazione e a una conseguente carenza di nutrienti in particolare di vitamine, sali minerali ed aminoacidi essenziali.

A sua volta, la carenza di nutrienti può dipendere da due fattori:

  • Mancano i nutrienti: la malnutrizione è un fenomeno tutt’altro che raro. Un alimentazione monotona, soprattutto se carente di frutta e verdura fresca e di stagione, può portare a una carenza di vitamine e sali minerali indispensabili per la salute delle ossa;
  • Malassorbimento intestinale: altre volte il problema è a monte, ovvero pur assumendo tutti i nutrienti, non riusciamo ad assimilarli a causa di un’infiammazione cronica intestinale, o di una disbiosi, o come abbiamo visto prima, a causa di una carenza di vitamina D (indispensabile per il corretto assorbimento del calcio e del fosforo).

Vediamo nel dettaglio quali possono essere le cause.

Carenza di sali minerali

  • Calcio
    E’ il minerale più abbondante del nostro organismo ed è presente in tutti i tessuti e in tutte le cellule, tuttavia localizzato per il 99% nelle ossa e nei denti, mentre il restante 1%, lo si trova a livello del sangue e dei tessuti. E’ un minerale molto abbondante in natura, oltre che nei latticini, lo troviamo facilmente nei semi oleosi, nei cereali, nei legumi, nella verdura, nella frutta, nella carne, nel pesce, nelle spezie, nelle alghe marine, ecc.
  • Fosforo
    Il fosforo è il secondo minerale più abbondante nell’organismo. L’85% circa del totale è depositato nelle ossa, la restante parte è localizzata in tessuti molli e fluidi extracellulari. Anche il fosforo è un elemento abbondante e piuttosto comune in natura e difficilmente si può andare incontro a una carenza di fosforo. Lo troviamo facilmente nei legumi, nei cereali integrali, nel pesce, nelle uova e in molti semi oleosi. Inoltre è abbondante nei latticini.
  • Magnesio
    Dopo calcio e fosforo, il magnesio è l’elemento più presente nelle ossa. Nel metabolismo osseo interagisce strettamente con il calcio e con la vitamina D e possiede un significativo, quanto misconosciuto, ruolo nella prevenzione e nella cura dell’osteoporosi. Il magnesio è abbondante nei semi oleosi (mandorle, noci, nocciole, semi di chia, semi di lino, semi di zucca, ecc.) e lo troviamo in molte verdure, nei legumi e nel cioccolato fondente.
  • Silicio
    Il silicio è fondamentale per il nostro organismo, perché è parte integrante dei tessuti e concorre alla costituzione di ossa e cartilagini articolari, come pure alla formazione dei tessuti connettivi. Favorisce il processo di calcificazione ossea, grazie all’assorbimento di calcio e magnesio, ma in modo del tutto svincolato dalla vitamina D. Tanto che sostiene la mineralizzazione e la ricostruzione del tessuto osseo, anche in caso di frattura. Fondamentale soprattutto in fase di crescita, poiché contribuisce a formare e rinforzare le ossa, ma dopo i 10 anni di vita, il livello di silicio comincia a scendere, fino a diminuire sempre più quando si è anziani. Per questo motivo è utile in presenza di osteoporosi e artrite, ma anche artrosi e altre malattie reumatiche. Il silicio mantiene i muscoli elastici e i tendini flessibili, oltre che proteggere i legamenti e dare sostegno alle cartilagini. Fa molto bene anche alla pelle, dato che la mantiene elastica, poiché favorisce la produzione delle fibre di collagene, accelera la cicatrizzazione in presenza di ferite e favorisce la rigenerazione cutanea. Rinforza le unghie ed è utile per avere capelli sani e forti, rafforzandone la struttura, con azione anti-caduta. Fonti di silicio sono alcuni cereali, come il miglio e l’orzo, e alcune verdure come patate, cipolla, aglio e topinambur. Una delle migliori fonti di silicio in assoluto è l’Equiseto arvense, una pianta particolarmente indicata come tisana, o come polvere, per prevenire e trattare forme di malattie ossee come l’osteoporosi, l’artrite e l’artrosi.

Carenza di vitamine

Veniamo ora alle vitamine. Abbiamo già parlato della vitamina D, che possiamo ottenere dall’esposizione al sole. Altre due vitamine molto importanti per la salute delle ossa, ma spesso sottovalutate, sono la vitamina C e la vitamina K2.

  • Vitamina C
    La vitamina C (acido ascorbico) è un elemento essenziale per la sintesi del collagene, proteina che viene prodotta naturalmente dall’organismo e che è presente in abbondanza nelle ossa, nelle articolazioni e nelle cartilagini. Un’adeguata presenza di collagene aiuta la guarigione e riparazione di danni ad ossa e cartilagini, ed assicura il mantenimento di forza ed elasticità. La vitamina C la troviamo nella frutta e nella verdura cruda e soprattutto fresca (cioè raccolta da pochi giorni). Sono ricchi di vitamina C alcuni frutti, in particolare quelli aciduli (agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie, ribes, ecc.) e alcune verdure ed ortaggi freschi (lattuga, radicchi, spinaci, broccoli, cavoli, cavolfiiori, pomodori, peperon, ecc.). Una fonte elevatissima di vitamina C naturale, la troviamo nelle bacche di Rosa Canina che è possibile utilizzare anche per la preparazione di tisane fredde.
  • Vitamina K2
    Le verdure a foglia verde e le microalghe (come la spirulina e la klamath) sono importanti fonti di vitamina K. Questa vitamina viene poi convertita in K2 dai nostri amici batteri che formano il microbiota intestinale. La K2 è la forma biologicamente attiva che garantisce la corretta funzionalità di alcune specifiche proteine implicate nel legame del calcio nelle ossa e in altri tessuti, e nella coagulazione del sangue (attività antiemorragica). La carenza di vitamina K può avere come conseguenza l’aumento della fragilità ossea.

Malassorbimento intestinale

infiammazione intestino

Possono essere a rischio di osteoporosi, anche persone che presentano problemi di malassorbimento intestinale, cosa che di fatto impedisce la corretta assimilazione di tutti i nutrienti.

Possono essere causa di questo problema le malattie infiammatore croniche intestinali quali il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, e coloro affetti dalla malattia celiaca.

Anche forme di intolleranza, purtroppo sempre più ricorrenti, come la sensiblità al glutine non celiaca e la sensibilità alla caseina, possono comportare forme di infiammazione latente, a sua volta in grado generare problemi come disbiosi intestinale (cioè alterazione dell’equilibrio della flora intestinale) e permeabilità intestinale. Tutti disturbi che possono ridurre la capacità del nostro intestino di assimilare correttamente tutti i nutrienti.

Spesso è possibile ottenere grossi miglioramenti, semplicemente eliminando tutti quei cibi che contengono glutine e caseina.

Rimedi naturali utili per l’Osteoporosi

Non esistono rimedi capaci da soli di prevenire, o curare l’osteoporosi.

Parliamo invece di erbe e sostanze naturalmente ricche di nutrienti importanti per la salute delle ossa, che possono magari andare a colmare una carenza di vitamine e di sali minerali.

I “rimedi naturali” più importanti e soprattutto a costo zero, sono il sole e l’attività fisica. Nel caso la vitamina D fosse carente (cioè valori del sangue inferiori a 30 ng/mL), si può sempre ricorrere a un’integrazione sotto prescrizione medica.

Per quanto riguarda le erbe e gli estratti vegetali, i rimedi considerati utili in Medicina Naturale sono:

1. Salvia officinalis

Ne abbiamo già parlato, la Salvia officinalis è particolarmente ricca isoflavoni, dei fitoestrogeni (cioè estrogeni vegetali) magari non in grado di sostituire del tutto quelli endogeni, ma quanto meno di colmarne in parte il calo naturale dovuto alla menopausa.

A tal proposito bisogna dire che la Salvia, assunta sia come tisana che come normale spezia da cucina, è considerata utile anche perché potrebbe ridurre gli effetti indesiderati della menopausa (vampate di calore, sodurazione notturna, secchezza vaginale, ecc.)

2. Equiseto arvense

Anche dell’Equiseto arvense abbiamo già parlato. E’ tra le piante con il più alto tasso di concentrazione di silicio, un micronutriente assolutamente fondamentale per la salute delle ossa.

3. Rosa canina

Abbiamo parlato prima di quanto sia importante la vitamina C per la sintesi del collagene, che poi rappresenta la struttura che garantisce flessibilità e resistenza allo scheletro. In tale ottica, le bacche di Rosa canina sono una delle migliori fonti naturali di vitamina C del pianeta.

Considera che 100g di bacche di Rosa canina, contengono fino a 2.000 mg di acido ascorbico, una concentrazione 40 volte superiore a quella di limoni e arance.

Si tratta di una pianta molto comune nel nostro territorio a tutte le altitudini. La troviamo in pianura, ma anche nelle colline e in alta montagna . Le bacche si raccolgono dopo le prime gelate, tra Novembre e Dicembre.

Se invece vuoi acquistare le bacche essiccate, le trovi qui.

tisana rosa canina

Bacche di Rosa canina, 50g

  • Ingredienti: Bacche essiccate di rosa canina;
  • Confezione da 50g;
  • Prodotto italiano;
  • Azienda: Erbe di Mauro.

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4. Microalghe verdi-azzurre

Nonostante la grande abbondanza e la vasta scelta di alimenti che troviamo negli scaffali dei supermercati, oggi abbiamo un grande problema di carenza nutrizionale.

Ciò è causato in larga misura dall’agricoltura intensiva, quindi dall’uso intensivo di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici, che non hanno fatto altro che impoverire la terra, riducendo i quantitativi di nutrienti che troviamo nella frutta e nella verdura.

Inoltre, il cibo che ci arriva in tavola, subisce molti passaggi e vari livelli di intermediazione. Ciò significa che prima di essere consumato, passano molti giorni da quando viene raccolto. Anche questo costituisce un problema, perché molte vitamine sono sensibili all’ossigeno e alla luce del sole, per cui si degradano con il passare del tempo.

In tale ottica le microalghe verdiazzurre, come la Spirulina e la Klamath costituiscono una preziosa risorsa.

Parliamo infatti di sostanze di natura vegetale, con una concentrazione di nutrienti estremamente elevato e soprattutto altamente biodisonibili (cioè facilmente assimilabili).

Infatti le microalghe verdiazzurre contengono tutti gli aminoacidi essenziali, la quasi totalità delle vitamine e dei sali minerali presenti in natura e una gran quantità di antiossidanti.

L’assunzione di microalghe non va considerata come un sostitutivo del pasto, ma piuttosto come un integrazione per colmare carenze nutrizionali come quelle esposte nei capitoli precedenti.

NB: Tutte le informazioni pubblicate su questo sito hanno carattere divulgativo e non devono essere considerate come consulenze, o prescrizioni mediche, o di altra natura.