Chi fa chemioterapia, o radioterapia, può assumere l’Aloe Arborescens prima, dopo e durante il trattamento farmacologico?
Prima di rispondere a questa domanda lasci che ti illustri brevemente a cosa fa bene l’Aloe arborescens.
Queste che seguono le principali proprietà dell’Aloe, conosciute fin dall’antichità e oggi avvalorate da oltre 8.000 studi scientifici pubblicati sul noto portale medico Pubmed:
- Attività antiossidante;
- Attività antinfiammatoria;
- Attività immunomodulante;
- Attività antivirale, antibatterica ed antifungina;
- Attività lenitiva, idratante e cicatrizzante;
- Attività disintossicante;
- Attività ricostituente.
A queste va aggiunta l’attività antitumorale di cui parleremo a breve.
Considerando gli innumerevoli studi che confermano le proprietà appena citate, la risposta dovrebbe essere quasi scontata. Eppure la realtà è che c’è ancora tanta confusione sull’argomento e se lo chiedi a cento medici diversi, riceverai altrettante risposte diverse.
Dal canto nostro sono più di 10 anni che lavoriamo nel settore dell’Aloe. Una buona fetta dei nostri clienti consuma il preparato a base di Aloe Arborescens proprio perché gli è stato diagnosticato un tumore e sta facendo, o dovrà fare dei cicli di chemio, o radioterapia.
Ti posso assicurare che la differenza tra chi fa queste terapie con e senza assumere l’Aloe è veramente enorme.
Certamente l’Aloe arborescens non è una panacea per la cura del Cancro, tuttavia si tratta di un forte sostegno per l’organismo, e la prima cosa che si può notare assumendola è una forte riduzione degli effetti collaterali provocati dalla tossicità delle terapie oncologiche. Parliamo di:
- minore caduta dei capelli;
- riduzione del dolore;
- più energie;
- migliore regolarità intestinale;
- migliore qualità del sonno.
Di conseguena chi assume l’Aloe vede migliorare nettamente la qualità della propria vita. (Scusate se è poco!)
L’Aloe interferisce con il chemioterapico?
Come dicevo all’inizio, i pareri dei medici riguardo all’assunzione dell’Aloe durante la chemioterapia è discordante.
- I medici più lungimiranti consigliano l’assunzione dell’Aloe associata alla chemio e radioterapia (ad esempio i medici dell’associazione ARTOI sono tra questi);
- alcuni medici si limitano ad affermare che l’assunzione dell’Aloe non serve a molto, ma non interferisce con la terapia e quindi si può fare;
- infine c’è una parte di medici che ne sconsiglia l’assunzione durante la terapia perché, a loro dire, andrebbe ad interferire con l’azione del chemioterapico.
Perché alcuni medici ne sconsigliano l’assunzione?
Perché l’Aloe contiene principi attivi con attività antiossidante, mentre i chemioterapici sono dei forti ossidanti, che hanno appunto il compito di ossidare e quindi distruggere le cellule malate. Di conseguenza l’Aloe andrebbe ad interferire con l’azione del farmaco.
Eppure dagli studi condotti è emerso che l’Aloe non solo non interferisce, ma addirittura migliora l’effetto della chemioterapia, riducendo al tempo stesso i suoi effetti collaterali!
Ad affermarlo è uno studio tutto italiano [1] realizzato dal Dott. Adelio Alberto Mora e dal Dott. Paolo Lissoni, noto oncologo dell’ospedale San Gerardo di Monza.
In totale sono stati analizzati 240 pazienti con tumori metastatici solidi (cancro al polmone, cancro del colon-retto, cancro gastrico e cancro del pancreas), alcuni trattati solo con la chemioterapia, altri con la chemio ma somministrandogli in aggiunta l’Aloe Arborescens.
I risultati raggiunti da questo studio sono i seguenti:
- L’Aloe associata alla chemio migliora l’efficacia della chemioterapia in termini sia di tasso di regressione del tumore, che di tempo di sopravvivenza;
- L’Aloe riduce la tossicità della chemioterapia e di conseguenza ne riduce gli effetti collaterali, apportando una migliore qualità di vita;
Questo studio sembra quindi suggerire che l’Aloe può essere associato con successo alla chemioterapia per aumentare la sua efficacia in termini di velocità di regressione del tumore ed aumento del tempo di sopravvivenza, nonché per aumentare la qualità di vita del paziente.
Altro studio: Aloe Vera associato al cisplatino
A sostegno di quanto affermato in precedenza, vi è anche un altro studio in vitro [2] condotto su estratti di Aloe Vera abbinati al cisplatino, un agente chemioterapico.
Dai risultati di questo studio è emerso che l’Aloe Vera può essere un efficace agente antineoplastico per inibire la crescita delle cellule tumorali e aumentare al tempo stesso l’efficacia terapeutica di farmaci antineoplastici convenzionali come il cisplatino.
Le proprietà antitumorali dell’Aloe-emodina
Premesso che parliamo di un altro studio in vitro [3], oggi sappiamo per certo che tra le varie sostanze presenti nell’Aloe ce n’è una in particolare di cui è stata confermata l’attività antitumorale.
Lo studio in oggetto è stato effettuato specificatamente su una molecola, l’aloe-emodina, un antrachinone presente nella buccia e nella parte più esterna del gel di Aloe Vera, di Aloe Arborescens e di altre varietà di Aloe.
I risultati di questo studio condotto su cellule tumorali umane, dimostra che l’aloe-emodina possiede proprietà anti-proliferative e anticancerogene. Gli effetti più rilevanti includono:
- induzione all’apoptosi (suicidio programmato) delle cellule tumorali mediante l’attivazione di vie intrinseche (citocromo c / caspasi 9) e mediante vie estrinseche (TNF-alfa e FASL);
- induzione al blocco del ciclo cellulare mediante la down-regolazione delle cicline e chinasi ciclina-dipendenti;
- modulazione della segnalazione del sistema immunitario;
- impedisce la crescita delle cellule tumorali e la formazione di metastasi mediante l’alterazione della migrazione, adesione e l’invasione delle cellule tumorali;
- blocca il processo di angiogenesi sopprimendo l’espressione del fattore VEGF e STAT3;
- induce una serie di alterazione che portano all’innalzamento dei livelli di ROS nelle cellule cancerose e di conseguenza danni al DNA e apoptosi delle cellule tumorali;
- riduce l’attività della telomerasi, enzima che nelle cellule tumorali promuove la replicazione, la proliferazione e la formazione di metastasi.
Sulla base di questa revisione sistematica, lo studio sottolinea che l’aloe-emodina potrebbe diventare un’opzione terapeutica per i malati di cancro.
L’Aloe nel trattamento del Cancro? Due testimonianze rilevanti
Premesso che qui nessuno vuole incoraggiare la cura del Cancro con rimedi alternativi, penso sia interessante constatare i risultati ottenuti da alcune persone con l’aiuto dell’Aloe.
Troviamo due testimonianze importanti in questo servizio delle Iene andanto in onda qualche anno fa. Il servizio racconta di Gianni e del padre di Paolo, entrambi affetti da un tumore.
- A Gianni sono stati diagnosticati 5 noduli al fegato di cui il più grande della grandezza di 2,4 cm.
- Al padre di Paolo invece un tumore di 9.5, sempre al fegato.
A Gianni viene proposta la chemioterapia. Per il padre di Paolo invece la prognosi è molto più infausta, tant’è che i medici non sono nemmeno certi che possa superare l’estate.
Il resto della storia lo trovate nel video…buona visione.
Bibliografia
- [1] A Randomized Study of Chemotherapy Versus Biochemotherapy with Chemotherapy plus Aloe arborescens in Patients with Metastatic Cancer;
- [2] Aloe vera inhibits proliferation of human breast and cervical cancer cells and acts synergistically with cisplatin;
- [3] Anti-cancer effects of aloe-emodin: a systematic review.